Il logo è il volto della tua azienda: cerca di essere presentabile.
Ovvero: una breve guida per capire se hai bisogno di un (nuovo) logo.
1. Un logo non è un'icona
L’icona è un segno grafico il cui significato è universalmente noto (toilette, posizione, telefono, ecc.). Serve a riconoscere graficamente un’informazione, un servizio o un’azione.
Il logo invece deve rappresentare un’azienda, un evento, un professionista in modo unico e inconfondibile, così che il pubblico possa associarlo subito a un’identità specifica.
3. Semplicità
Il logo deve essere semplice (≠ banale): meno elementi ci sono, più è facile ricordarlo e riconoscerlo. Ecco perchè, per esempio, i cartelli stradali sono progettati senza fronzoli o virtuosismi.
Ora, fai una prova affidandoti solo alla tua memoria: pensa al logo di Nike e disegnalo su un foglio; ora fai lo stesso con il logo di Mulino Bianco. Quale dei due ti è venuto meglio?
2. Massa vs. nicchia
Sei un produttore di vino, e nel tuo logo vuoi il calice. Fai una rapida ricerca su Google e scrivi “logo vino” (o “wine logo” per i più virtuosi): davvero vuoi che la tua attività si perda tra altre 100.000?
Forse è meglio emergere dalla massa con qualcosa di originale, magari legato alla storia dell’azienda, sapendo che intanto davanti allo scaffale nessuno penserà: «Su questa bottiglia non vedo riferimenti al vino, cosa conterrà mai?».
4. Responsività
Questa brutta parola indica la capacità di un logo di adattarsi a tutti i formati e i supporti possibili.
Per questo motivo è importante mantenere una netta distinzione tra masse piene e vuote, evitando segni troppo pittorici (scusa Leo) e prevedendo versioni via via più compatte per garantirne l’efficacia anche su spazi minuscoli, per esempio le tab del browser.
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