Un mio ex-collega mi mette in contatto con un suo amico che lavora per una società francese nel commercio di pesce e molluschi pregiati. Il target è il ristorante di lusso, pubblico alto-spendente che cerca l’eccellenza, non il prezzo.
Buriò
Anche se questi ristoranti continuo a immaginarli così – visto che non ci ho mai messo piede – non siamo nel 1920 e possiamo abbandonare la combo oro + color apparecchio acustico che affollava quegli ambienti.
Buriò è, nello specifico, il marchio delle ricciole giapponesi: il nome (buri – ò) significa “re delle ricciole” e questa componente nipponica detta lo stile che definisce l’identità visiva. Ci si concentra sulla materia prima e sulla sua lavorazione artigianale, tralasciando i linguaggi commerciali da supermercato e grandi offerte a 8.99€ / imperdibili / solo per oggi.
Punti chiave
- Pulizia
- Minimalismo
- Giappone
- Eccellenza
- Freschezza
Consegna
- Logo
- Visual identity
- Brand guidelines
Forme nette, come il taglio della carne.
Pochi colori (condimenti), per non coprire il gusto.
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Century Gothic
Per la comunicazione usiamo il Century Gothic, che con le sue forme precise e pulite abbina l’eleganza del ristorante target a un minimalismo senza tempo.
Queste parolone vogliono dire che non possiamo parlare di pesce raffinato se usiamo il Comic Sans.
Il logo rappresenta in modo semplice la pronuncia degli ideogrammi 鰤王, che significano “Re (王 oh) delle ricciole (鰤 buri)”. Per come lo leggiamo in Occidente, l’accento cade sulla Ò, da cui Buriò.
Il font utilizzato è il Bodega, mentre la Ò è ottenuta da un cerchio rosso (come quello che rappresenta il Sole sulla bandiera del Giappone) che circoscrive la sagoma di una ricciola, la cui coda diventa l’accento.